Gestione arenile: vince il Comune di Eraclea |
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Eraclea. Il Tribunale respinge il ricorso presentato da ArchiSun Il sindaco Teso “Adesso chiederemo il risarcimento danni” Eraclea. Ricorso ArchiSun, il Comune vince anche in Tribunale ordinario, dopo il Tar, e si riserva ora una richiesta di risarcimento danni. Il giudice ordinario si è pronunciato a favore dell’amministrazione comunale dopo che ArchiSun aveva a suo tempo denunciato il Comune. La denuncia era partita per aver bloccato la proposta di gestione dell’arenile che non si integrava al piano particolareggiato. Assistito dall’avvocato Alberto Vigani, il Comune di Eraclea ha potuto chiudere definitivamente la questione. ArchiSun lamentava infatti la mancata attivazione da parte del Comune di un consorzio unico e di un comparto per la gestione arenile e per questo aveva presentato ricorso al tribunale amministrativo, chiedendo dunque 600 mila euro di danni a titolo di risarcimento. Il Tar aveva già rigettato la richiesta di risarcimento perché non provata e adesso anche il giudice ordinario, successivamente interpellato da ArchiSun, ha rigettato la medesima richiesta perché non aveva giurisdizione in materia. “Ci riserveremo a questo punto di chiedere i danni alla società in questione – ha detto il sindaco di Eraclea, Graziano Teso – visto che tra una denuncia e l’altra e i vari passaggi in tribunale abbiamo ritardato le opere sull’arenile di 6 anni almeno. L’atteggiamento di ArchiSun – conclude amareggiato – dimostra l’egoismo di chi voleva fare le cosa da solo e nel proprio interesse senza contare le esigenze del Comune e di tutti i cittadini sulla base dello strumento urbanistico approvato per la nostra spiaggia”. Giovanni Cagnassi La Nuova di Venezia e Mestre Sabato 09.10.2010 |
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Via Roma, iniziati i lavori anti-crollo |
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La Nuova di Venezia — 27 marzo 2010 pagina 61 sezione: PROVINCIA CAORLE. Da ieri il cartello «pericolo crolli» è appeso in bella evidenza vicino al ristorante al Muretto, mentre le transenne evitano che le persone si avvicinino al muro di cinta del parcheggio dello stesso locale. Effetti del cantiere di Ca’ Dell’Angelo. Il cantiere che tutti a Caorle chiamano «ecomostro». Mentre ieri gli operai dell’impresa edile del sandonatese Diego Verona iniziavano i lavori di messa in sicurezza di parte dell’edificio che ospita il ristorante, a Venezia, nella sede del Tribunale Civile, si svolgeva l’udienza convocata d’urgenza dal giudice dopo che i danneggiati hanno chiesto e ottenuto la sospensione degli accertamenti da parte dell’ingegnere Paola Rossi, consulente tecnico del Tribunale la quale tra le altre cose ha scritto in una relazione: «...la sospensione delle attività di monitoraggio dei fabbricati segnati da dissesti, non permetterà più il controllo dei fabbricati e impedirà quindi la valutazione di eventuali complicanze statiche, con conseguenze che potrebbero anche essere gravi a danno di persone e cose». Alla fine il giudice ha sospeso la consulenza, accettando in pratica quanto richiesto dai danneggiati, attraverso il loro legale Alberto Vigani di San Donà. Ha inoltre fissato un’udienza per il contradditorio per il 14 aprile. In quella sede le parti, cioè danneggiati e imprese chiamate in giudizio quali presunte responsabili dei danni e il consulente tecnico del Tribunale, confronteranno le proprie tesi. Mentre a Venezia le parti si confrontavano davanti al giudice, a Caorle sono iniziati i lavori per garantire la sicurezza sia di chi vive e lavora nei pressi del cantiere del cosidetto «ecomostro» ma anche di chi transita in zona. È la conferma che le proccupazioni degli abitanti avevano un fondamento e che la situazione non è così tranquilla com vogliono farla passare il sindaco Marco Sarto e la stessa ditta appaltatrice dei lavori incriminati «Angelo Carron». I lavori di messa in sicurezza proseguiranno anche nei prossimi giorni. Non riguarderanno solo il ristorante il «Muretto», di cui verrà chiusa un’ala, ma pure gli appartamenti dello stesso stabile e di un altro edificio che sorge poco lontano e ospita pure un centro di bellezza. In alcuni appartamenti dovranno essere puntellati i soffitti e di conseguenza dovranno essere sgomberati. Per non perdere ulteriore tempo i danneggiati hanno deciso di iniziare in proprio i lavori di messa in sicurezza anche per essere più tranquilli. Di sicuro l’intervento che seguirà la messa in sicurezza e finalizzato al recupero definitivo delle strutture, non sarà breve. Continua anche l’inchiesta della Procura per verificare eventuali responsabilità penali su quanto accaduto. Gli investigatori della sezione di polizia giudiziaria della Procura hanno acquisito diversi documenti sia in Municipio che dai danneggiati. Vogliono anche verificare se veramente quando i cittadini chiamavano in Municipio per far smettere i lavori troppo rumorosi a tutte le ore, nessuno interveniva in loro aiuto. Lo sostengono gli stessi abitanti della zona. A quanto pare la vicenda del cosidetto «ecomostro» riserverà delle sorprese. - (Carlo Mion) |
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Ater e fognature malfunzionanti il tribunale ordina la perizia |
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SAN DONA’. Seconda udienza, l’altro ieri, davanti al giudice civile per il ricorso, presentato da Rosanna Doro, sullo stato delle fognature nel complesso Ater di via Tiepolo. E primi risultati positivi per i cittadini. Il giudice ha stabilito che venga eseguita una perizia sulla conformità del sistema fognario, che servirà ad appurare la situazione delle fognature e a individuare le eventuali cause del malfunzionamento. Da anni, infatti, i residenti lamentano allagamenti ad ogni pioggia un po’ più intensa, con l’acqua che invade la case, provocando disagi e danni ingenti, che per una famiglia avrebbero toccato già quota 14 mila euro. Già nel maggio 2006 era stata inviata al Comune una petizione, sottoscritta da 35 famiglie. Alla missiva però non sarebbe seguita alcuna risposta. In seguito sembrava che fosse stata trovata la disponibilità di 150 mila euro per intervenire sul sistema fognario della zona, ma dell’avvio dei lavori non si è più avuta notizia. Adesso a eseguire la perizia, per conto del Tribunale, sarà il geometra Bison. Gli inquilini, assistiti dall’avvocato Vigani, si affideranno invece all’architetto Laura Rigoletto, come consulente di parte. Il sopralluogo degli esperti si terrà il prossimo 25 febbraio, mentre una nuova udienza davanti al giudice è già stata fissata per il 5 giugno. In quell’occasione, è prevista la discussione delle risultanze delle perizie che verranno eseguite sulle fognature. Solo in seguito sarà possibile stabilire se sussistano o meno responsabilità di Comune o Ater e per i cittadini avviare eventuali richieste di risarcimento danni. (g.mon.) la Nuova di Venezia — 10 febbraio 2008 pagina 39 sezione: PROVINCIA |
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Ecomostro, l'inchiesta si allarga |
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Ecomostro, l'inchiesta si allarga CAORLE. L’inchiesta sull’«ecomostro» di via Roma si allarga. Gli investigatori coordinati dal pm Giorgio Gava hanno sequestrato anche i documenti relativi ai vari cantieri aperti o in fase di avvio del gruppo Caron nella cittadina balneare. Nel frattempo prosegue la causa civile intentata dai danneggiati dal cantiere di via Roma. Ieri il giudice Francesco Spaccasassi ha formulato i quesiti che il perito del Tribunale dovrà rispondere nella perizia sul cantiere. Sono state accolte nel quesito tutte le richieste dell’avvocato Alberto Vigani che patrocina i danneggiati e le motivazioni del perito Leonardo Comparin. Ieri in aula erano presenti i legali della Carron, dell’Immobiliare Caorle, del Comune e delle ditte sub affidatarie dei lavori, nonchè della direzione lavori. L’accertamento tecnico preventivo è stato chiesto dall’avvocato Vigani, che assiste tutti i danneggiati, e il presidente Spaccasassi ha accolto nella sua integrità la richiesta del legale compreso anche il calcolo dei deprezzamenti degli immobili danneggiati (circa 2 milioni di euro) e ha aggiunto inoltre la richiesta di stabilire la ripartizione delle quote di responsabilità. Gli accertamenti inizieranno il 29 settembre e saranno eseguiti dall’ingegnere Paola Rossi. A Caorle è atteso il Gabibbo il cui intervento è stato chiesto dagli stessi danneggiati che voglio far conoscere a tutta Italia quanto accaduto nella località balneare. Continua l’attività della polizia giudiziaria della Procura. Gli investigatori, lo scorso mese, hanno chiesto una serie di documenti al Comune di Caorle relativi al progetto in questione e ascoltato alcuni danneggiati al fine di verificare se ci sono delle anomalie legate alla concessione edilizia di quello che sta diventando un serio problema per il Comune. Ma sono stati chiesti documenti anche su altre concessioni edilizie sempre affidate al gruppo di azienda riconducibili al Gruppo Carron. Le opposizioni in consiglio comunale denunciano variazioni di progetto che saranno oggetto naturalmente di accurate verifiche da parte della polizia. Sotto l’occhio attento degli investigatori è finito anche l’attività del Comando della polizia locale che a detta di molti danneggiati «non ha fatto nulla nonostante le molte chiamate» effettuate dagli stessi danneggiati. Ma questo sarà oggetto di verifica. Preoccupa il danneggiamento della diga visto anche l’inizio della brutta stagione. L’anno scorso a seguito delle mareggiate è intervenuta anche la Protezione civile che ha sistemato dei sacchi sulle fessure che si erano aperte sulla diga. - Carlo Mion la Nuova di Venezia — 16 settembre 2009 pagina 30 sezione: PROVINCIA |
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Sono 2800 le cause pendenti bloccate |
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Sono 2800 le cause pendenti bloccate SAN DONA’. Il problema delle cause pendenti non è ancora stato risolto e pare sia legato soprattutto alla mancanza di personale, in primo luogo cancellieri. Oggi nella sezione distaccata di San Donà i giudici ci sono, anche se hanno un carico di lavoro notevole. Le cause civili pendenti sono 2500, 300 quelle penali. In organico ci sono 2 giudici togati per il civile, uno per il penale ai quali si aggiungono i quattro giudici di pace. «I giudici ci sono - commenta l’avvocato Alberto Teso, che è assessore in Comune a Musile e ha ormai alle spalle una carriera pluridecennale - e anche se lavorano molto, riescono ad affrontare i processi senza eccessive difficoltà. Il problema dei cancellieri e del personale è quello più urgente da risolvere al più presto». La questione delle cause pendenti non è da sottovalutare. Ritorna sullo spinoso argomento il segretario della camera degli avvocati, Alberto Vigani. «Siamo la sezione distaccata con il più alto numero di cause civili pendenti- analizza- 2500 appunto. Sono molte rispetto alle altre sezioni e questo è un segnale che deve essere tenuto in considerazione con molta serietà. Per questo sono legittime le nostre richieste di aumentare gli organici». Oggi la camera dei legali si è data appuntamento in sala consiliare a Musile per una riunione interna ai soli avvocati sandonatesi. Intanto il sindaco e onorevole di Musile, Gianluca Forcolin, ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro Angelino Alfano per segnalare il grave disagio della cancelleria del giudici di pace e del personale nella sezione distaccata di San Donà. (g. ca.) la Nuova di Venezia — 20 novembre 2009 pagina 37 sezione: PROVINCIA |
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