False spese per lex condannata a 4 mesi |
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False spese per l’ex condannata a 4 mesi PRAMAGGIORE. Il suo ex convivente rompe la relazione. E lei decide di vendicarsi. Utilizzando il numero di telefono e la mail del suo ex fidanzato invia una serie di richieste o preventivi per conto... 29 aprile 2016 PRAMAGGIORE. Il suo ex convivente rompe la relazione. E lei decide di vendicarsi. Utilizzando il numero di telefono e la mail del suo ex fidanzato invia una serie di richieste o preventivi per conto dell’uomo e a sua insaputa. Da una prenotazione all’hotel Ca’ d’Oro di Venezia, a un ordine di 40,80 euro al Pizza Express di Motta di Livenza. Da una richiesta a Sky a una lettera all’Enel, chiedendo di interrompere la fornitura di corrente elettrica alla ditta dell’ex. È questa la cornice dipinta dall’impianto accusatorio che ha portato alla condanna della 35enne Elisa Visentin, residente a Pramaggiore, a quattro mesi di reclusione, pena sospesa, oltre al risarcimento dei danni subìti dalla parte offesa (quantificati dal giudice monocratico Rodolfo Piccin in 1.500 euro) e al rimborso delle spese legali (3.420 euro). L’uomo si è costituito parte civile nel procedimento penale con l’avvocato Alberto Vigani del foro di Venezia. Le ipotesi di reato contestate all’imputata, difesa dall’avvocato Laura Presot, sono sostituzione di persona e accesso abusivo a un sistema informatico, per aver utilizzato il computer del posto di lavoro. Tutto comincia il 18 settembre del 2012, quando a casa dell’ex fidanzato, a Pravisdomini, cominciano a pervenire le prime richieste pubblicitarie mai effettuate. L’uomo comincia a insospettirsi.Sulla sua posta elettronica arrivano le risposte di un’azienda che offre finanziamenti agevolati, da un’agenzia di assicurazioni, da un sito che offre cure dentistiche, da un’associazione che propone corsi di danza del ventre. Con la mail dell’ex fidanzato, stando al capo di imputazione, viene contattata persino la società Sky.Per finire, con una lettera all’Enel, Visentin chiede la cessazione della fornitura elettrica alla ditta di autolavaggio dell’ex fidanzato, il tutto a sua insaputa. La 35enne è stata accusata anche di accesso abusivo al sistema informatico per aver utilizzato il computer della società Overit srl di Fiume Veneto di cui aveva la disponibilità esclusiva per motivi di lavoro, per effettuare in modo fraudolento plurimi accessi alla casella di posta elettronica dell’ex convivente. Stando al capo di imputazione, le mail sarebbero state inviate dal 18 settembre al novembre 2012. La difesa intende ricorrere in appello. La Nuova Venezia |
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«Eurocostruzioni ci deve quattro milioni» |
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Jesolo. Accessa riunione delle aziende rimaste coinvolte nella crisi del colosso dell’edilizia JESOLO. L’altro volto della crisi di Eurocostruzioni. Se gli ex dipendenti sono in cassa integrazione o ricollocati, è il mondo dell’impresa che rischia di essere messo in ginocchio con circa duecento dipendenti a rischio. Una ventina di imprenditori di Jesolo, San Donà, Eraclea, Musile si è data appuntamento all’Heraclia Pavimenti per decidere cosa fare dopo che l’impresa di Jesolo ha chiesto il concordato per evitare il fallimento. Tra tutti è stato calcolato che vantano crediti attorno ai quattro milioni di euro di lavori non pagati.
Idraulici, pavimentisti, dipintori, piuttosto che posatori o installatori di infissi e molti altri. Hanno quasi tutti un legale e nella riunione dell’altra sera hanno avuto modo di discutere con l’avvocato di Heraclia Pavimenti, che fa parte dei creditori, Alberto Vigani per alcuni chiarimenti. «Ci siamo anche noi», si sfogano gli imprenditori sempre più rassegnati, «non possiamo far passare Eurocostruzioni come protagonista dell’uscita dalla crisi tra concordato e cassa integrazione, dimenticando cosa ha lasciato alle sue spalle con le imprese che lavoravano per lei. Più di qualcuno rischia di chiudere».
Avanzano da 18 mila fino a 750 mila euro di lavori eseguiti e non pagati. La speranza è che il concordato, se approvato avanti il tribunale di Treviso, possa rendere almeno qualcosa. Ma sarà difficile.
«Chiediamo pubblicamente», hanno detto, «che vista la nostra situazione siano rinegoziate le condizioni dei debiti che abbiamo con le banche. Tutti assieme avanziamo una somma che è superiore e non di poco a quella che ha mandato in crisi Eurocostruzioni. E allora qualcosa non quadra. Noi chiediamo che anche le forze dell’ordine, la magistratura, gli organi competenti, facciano chiarezza sul percorso che ha portato Eurocostruzioni a chiudere i battenti e di non fermarsi a questo punto a Jesolo, ma andare anche oltre. Confidiamo in un interessamento delle associazioni di categoria e del mondo politico, perché quelli di Eurocostruzioni sono un quarto dei nostri dipendenti. E in futuro dovremo fare in modo che ci siano più tutele per le aziende di fronte ai mancati pagamenti».
Il consigliere comunale jesolano Luigi Serafin era presente alla riunione dopo aver sollecitato un interesse anche per la crisi dei piccoli imprenditori. «Il Pat, piano di assetto del territorio», dice un altro consigliere di Jesolo, Daniele Bison, «che la maggioranza continua ad annunciare, sarà un’occasione per rilanciare l’economia locale, specie quella che coinvolge il settore della aziende in crisi. Il futuro dipenderà molto dai contenuti di questo piano, speriamo non venga persa un’occasione. La parola d’ordine dovrà essere ristrutturazione e recupero del patrimonio immobiliare esistente, basta con nuove costruzioni e consumo del territorio». (g.ca.)
28 gennaio 2015 La Nuova Venezia |
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Giudice di pace nuovo servizio promosso a pieni voti |
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Giudice di pace nuovo servizio promosso a pieni voti Giudice di pace, bilancio positivo sul servizio ai cittadini. Il presidente della Camera degli Avvocati, Alberto Vigani, ha commentato positivamente il servizio, dopo la presa in carico da parte del Comune. «Funziona bene, con una risposta alle richieste in tempo reale tale da non provocare arretrato», spiega Vigani, «le giacenze sono limitate e i decreti di risposta arrivano nell’arco di pochi giorni. Il personale è cortese e solerte e l’efficienza dell’ufficio sandonatese è ancora più evidente se confrontata con altre realtà». Molto apprezzato il lavoro delle tre dipendenti comunali in cancelleria, in sostituzione del personale ministeriale. Negli uffici di viale Libertà prestano servizio anche un dipendente ministeriale e tre volontari dell’Associazione nazionale carabinieri. Resta il problema delle udienze penali che devono essere celebrate per motivi di spazio nella sala del Consiglio comunale. I primi dati del 2015 sono da record. Il civile chiude con un saldo positivo: a fronte di 196 nuovi procedimenti iscritti a ruolo, tra decreti ingiuntivi e cause civili, ne sono stati definiti 238. «Si tratta di un risultato, di cui va dato merito a giudici e personale amministrativo, ancora più significativo a fronte dell’aumento di ricorsi, soprattutto contro le sanzioni amministrative», spiega la presidente del tribunale Michela Girardi. (g.ca.) 10 marzo 2015 La Nuova Venezia |
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Spiaggia, il Tar dą ragione al Comune |
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ERACLEA. Zona Sa1, il Tar pone fine al lungo contenzioso sulla gestione della spiaggia centrale di Eraclea Mare. Il tribunale amministrativo, dopo una lunga battaglia legale ha chiuso l’intricata vicenda che per anni ha visto l'amministrazione comunale di Eraclea in contenzioso con alcuni privati per le concessioni demaniali. «Eraclea Beach S.r.l. è dunque la legittima concessionaria della spiaggia nel settore SA1», afferma l'avvocato Victor Rampazzo che ha assistito la società contro il ricordo proposto da Adriano Bonan, «la vicenda trae origine nel marzo del 2010, quando Eraclea Beach presentava all'amministrazione comunale una richiesta per l'ottenimento di una concessione demaniale sulla principale spiaggia di Eraclea Mare. Successivamente Archisun e l'Ati di Adriano Bonan presentavano le loro domandi concorrenti. L'allora amministrazione comunale, guidata dal sindaco Teso, si era affidata alla consulenza dell'avvocato Alberto Vigani per avviare una gara selettiva dove è risultata vincitrice Eraclea Beach S.r.l.. La stessa, nell'aprile 2011, ha ottenuto l'assegnazione provvisoria. Bonan, non contento, ha presentato ricorso contro quel provvedimento amministrativo sostenendo inoltre l'illegittimità della procedura di selezione e contestando molte altre irregolarità». Il 7 marzo 2012 l'amministrazione comunale con il nuovo sindaco Giorgio Talon ha assegnato in via definitiva la concessione a Eraclea Beach. Bonan ha fatto ancora ricorso. «Il Tar», conclude l'avvocato, «con sentenza depositata il 24 settembre 2013 ha respinto tutti i motivi di doglianza del ricorrente asserendo come le amministrazioni comunali succedutesi nel tempo abbiano correttamente applicato la legge e legittimamente assegnato in via definitiva la concessione demaniale a Eraclea Beach». (g.ca.) Da La Nuova Venezia |
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