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Nuova intesa per il Giudice di Pace |
NUOVA INTESA PER IL GIUDICE DI PACE Criterio aggiornato sulla base del numero dei procedimenti oltre che degli abitantii Il gazzettino - 9 aprile 2017 SAN DONÀ. «Abbiamo aderito al nuovo riparto delle spese per il Giudice di Pace di San Donà». È quanto confermato dai sindaci Loretta Aliprandi di Meolo e Claudio Grosso di Quarto d’Altino durante l’incontro svoltosi venerdì sera al ristorante “San Marco” di Noventa, promosso dalla “Camera avvocati” di San Donà. L’associazione che rappresenta gli avvocati ha riunito i sindaci dei dieci Comuni che sostengono le spese del presidio di giustizia con il giudice coordinatore Michela Girardi e gli altri sindaci Andrea Cereser di San Donà, Valerio Zoggia di Jesolo, Mirco Mestre di Eraclea, Silvia Susanna di Musile, Mirko Marin di Ceggia, Giannino Geretto di Torre di Mosto, Alessandro Nardese di Noventa, Massimo Sensini di Fossalta. I Comuni di Quarto e Meolo nel 2013 non avevano aderito alla fase di avvio del Giudice di pace, lasciando le spese a carico delle altre otto amministrazioni, pur beneficando anche i loro cittadini dei servizi del tribunale locale. «Sono cambiati i criteri e le condizioni di sostenibilità, calcolate in base al carico di lavoro relativo a ciascun territorio – spiega Aliprandi – si è tratto di un incontro utile e piacevole, come previsto dagli avvocati, per creare un momento conviviale diverso dal solito da cui possono scaturire rapporti collaborativi». Assieme a San Donà uno dei fautori della nuova ripartizione è stato il sindaco fossaltino Sensini «abbiamo trovato un sistema più congruo ed equilibrato, basato sul numero dei procedimenti oltre che gli abitanti - spiega – così anche i Comuni più piccoli possono partecipare alla spesa». L’incontro è stato anche occasione per fare il punto della situazione: l’ufficio giudiziario verrà trasferito nel mese di luglio nella nuova sede, sempre in viale Libertà ma nel condominio “Giove” di proprietà del comune sandonatese, garantendo un risparmio dell’attuale affitto dei locali (26.400 euro), con una riduzione del 20 per cento dei costi. Nello stesso stabile si prevede lo spostamento dello sportello dedicato alle procedure dell’“amministrazione di sostegno”. Il presidente della “Camera avvocati” Alberto Vigani ha assicurato «l’impegno per difendere il presidio di legalità sul territorio, a garanzia dell’accesso alla giustizia di prossimità» per circa 125mila cittadini del Basso Piave. Davide De Bortoli
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