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Cantieri di via Roma, la guerra delle perizie PDF Stampa E-mail

Cantieri di via Roma, la guerra delle perizie

CAORLE.  Guerra di perizie sul contestato palazzo di via Roma che sta preoccupando diversi privati le cui proprietà sono state danneggiate dai lavori in corso. Ieri mattina, in tribunale a Venezia, la giudice Marina Capparelli ha accolto la richiesta, avanzata dall’avvocato Alberto Vigani, di sospensione della Ctu (consulenza tecnica d’ufficio) redatta dall’ingegner Paola Rossi. Il giudice Capparelli ha ammesso, d’altra parte, una controperizia redatta da Leopoldo Comparin, il tecnico che assiste i danneggiati che si sono affidati a lui per l’accertamento tecnico preventivo ed è consulente di parte di un’altra decina di proprietari che hanno subito danni, ma che hanno preferito la via extra-giudiziale. Il giudice ha fissato la prossima udienza il 28 aprile. E in quell’occasione sarà guerra di perizie: l’ingegner Rossi dovrà rispondere alle domande e alle osservazioni dell’avvocato Vigani il quale si baserà sulla contro-perizia redatta da Comparin.  All’udienza di ieri, in tribunale a Venezia, era presente anche una delegazione di danneggiati.

Tutti con cartelli in mano raffiguranti fessurazioni e crepe varie, con tanto di domanda («E questi cosa sono?») e risposta («Danni!»). Tra questi Flavio Manzon, proprietario del locale El Muretto. «Io ho dovuto sgomberare una parte del locale per problemi di stabilità - spiega - Ho dovuto chiuderla con dei pannelli e ora probabilmente dovrò sgomberare un appartamento. Le travi si stanno sfilando. La mia casa, di fatto, si sta aprendo. E poi mi dicono che non sarei danneggiato?». La Ctu dell’ingegner Rossi, accusano i danneggiati, avrebbe sottostimato in maniera significativa i danni.

«Danni per 38 mila euro? - chiede Manzon - E’ semplicemente ridicolo. Per fortuna il giudice ha riconosciuto le giuste contestazioni del nostro avvocato e del perito».  In sede extragiudiziale, l’estate scorsa, i proprietari degli edifici lesionati avevano quantificato in quasi due milioni di euro i danni subiti. Cifra ampiamente contestata dalla controparte che ha invece calcolato in non più di 100 mila euro i danni provocati dai lavori. Sarà ora il giudice a decidere.  Nel corso di una conferenza stampa convocata due settimane fa in una saletta del nuovo municipio di Caorle l’architetto Paolo Portoghesi, che ha firmato l’opera, ha ammesso che «le critiche ci hanno aiutato a migliorare il progetto». L’architetto Portoghesi aveva detto che «le crepe nelle abitazioni vicine al cantiere erano prevedibili». Carron e Immobiliare Caorle, costruttrice e proprietaria dell’opera, avevano però negato che fossero stati provocati danni strutturali alle abitazioni. - Massimo Scattolin

 

la Nuova di Venezia — 15 aprile 2010   pagina 40   sezione: PROVINCIA

 
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