«Se non pagate, pignoriamo un giocatore»
La curiosità Un’ azienda chiede all’ Inter 85 mila euro. Poi la retromarcia: «Stiamo risolvendo tutto» 

«Se non pagate, pignoriamo un giocatore»

MILANO - La guerra dell' idromassaggio è durata una giornata, poi si è sgonfiata - come si conviene - come una bolla di sapone.

Prima che tutto rientrasse e che la società veneta Cemi - che produce piscine e vasche speciali per i centri benessere - decidesse che con l' Inter vige «un clima ottimale» e che c' è «la disponibilità a risolvere in maniera amichevole» la questione, la stessa società si era rivolta ai legali per riscuotere dai nerazzurri un credito di 85 mila euro e un giudice aveva emesso un decreto ingiuntivo per il pagamento immediato. Non proprio un atto amichevole. Risultato: per qualche ora il mèchato Forlan (che non si sa se ami l' idromassaggio, ma di sicuro frequenta i caschi del parrucchiere), o il tormentato Sneijder (o uno qualunque dei giocatori nerazzurri a vostra scelta), sembravano a rischio pignoramento per colpa dell' idromassaggio non pagato.

Almeno così suggerivano i legali dell' azienda di Eraclea (Venezia): «Il giudice ha considerato la sussistenza del diritto di credito e il pericolo di grave pregiudizio del ritardo. Quindi potremo a questo punto pignorare i conti correnti dell' Inter o addirittura uno dei suoi giocatori», l' annuncio minaccioso della mattinata, riportato dal quotidiano La Nuova Venezia .

Ecco dove rischiava di finire una (molto piccola) parte dei soldi ricavati con la vendita di Eto' o o, in alternativa, ecco dove rischiava di finire Sneijder, non al Manchester di Ferguson ma alla Cemi assistita dagli avvocati Vigani e Tumiotto (il nome dei legali).

Seguiva la pronta risposta della società nerazzurra: non abbiamo pagato perché quelle vasche (installate mesi fa ad Appiano Gentile) non funzionano. O, almeno, visto che servirebbero al recupero dei giocatori, non funzionano come dovrebbero e come era stato promesso. Fino a quando non le mettete a posto, noi non paghiamo. In serata, la Cemi ha cambiato idea e ha fatto sapere che «le vicende sono in fase di superamento». Meno male. a. rav.

Ravelli Arianna

Dal Corriere della Ser a

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