Giudice di Pace: un ufficio che conviene
GIUDICE DI PACE: UN UFFICIO CHE CONVIENE
 
SAN DONÀ. Nuovi criteri per il mantenimento del Giudice di Pace, ogni Comune sosterrà le spese in base al carico di lavoro relativo al suo territorio. È la proposta lanciata da Valter Menazza, all’assessore al Bilancio del Comune di San Donà.  A breve è previsto un incontro con tutti gli amministratori di San Donà, Noventa, Fossalta, Torre di Mosto, Eraclea, Ceggia, Musile, Jesolo, Quarto d’ Altino e Meolo. Finora ogni Comune del Basso Piave ha sostenuto il costo dell’ufficio con 90 centesimi in base ai propri abitanti. Il costo per l’ufficio è stato suddiviso in base ai cittadini residenti nei dieci Comuni.
«Il nuovo criterio terrà conto delle richieste di giustizia provenienti dai vari Comuni - conferma Menazza- In un una logica di maggiore equilibrio nel riparto dei costi, per ricalibrare il supporto dovuto da ogni Comune. Di certo la volontà è mantenere e sviluppare i servizi del Giudice di Pace. La scelta compiuta dai Consigli comunali  era corretta anche in funzione della Città metropolitana».
Il mantenimento del Giudice di Pace si è rivelato finora un risparmio per i Comuni. «Un ufficio che funziona vuol dire meno costi e meno spese – spiega Alberto Vigani presidente della Camera Avvocati- il risparmio è stato fino a 60mila euro l’anno solo per le opposizioni a sanzioni amministrative, spesso si tratta di ricorsi contro le multe della Polizia locale».
Nel 2015 le opposizioni alle sanzioni amministrative trattate dal Giudice di Pace a San Donà sono state 165. Per queste è sempre prevista l’audizione dei due agenti verbalizzanti, questo significa che on assnza del presidio di giustizia a San Donà lo scorso anno due agenti avrebbero dovrebbero andare in udienza Venezia. Il costo del viaggio in treno e la mancata sorveglianza per tutto il tempo del viaggio, con due agenti in servizio tolti però alla sorveglianza del territorio.

«Un ufficio giudiziario che funziona – continua Vigani- non è solo una garanzia per l'accesso alla giustizia dei cittadini, ma anche la garanzia del risparmio delle risorse pubbliche».

Davide De Bortoli

Il Gazzettino